Friday, February 17, 2012

A first account of the Aconcagua trip


I reached base camp on 10.02 at 4.180m following a path of approach that is longer than the normal route, however, i did it in 2 days instead of 3.
On 11 .02 I carried some of the gear to camp 1 of the Polish route and returned to base camp to sleep. The next day I had two choices, go with the rest of the equipment to camp 1 and sleep there, or reach higher up. I had the choice to stop at an intermediate camp at 5.350m, instead I opted to continue with a full load of 20 kg to Camp Guanacos at 5.500m with an altitude gain from base camp of over 1,300 m. The next day, still feeling fit I decided to go directly to the last field at 6.000m, called Colera, with the strategy in mind to acclimatize at this high altitude.
It was pretty risky. Any discomfort with clear signs of altitude sickness would send the whole expedition up in smoke. I tried to drink a lot, about 3-4 liters a day and ate very little.
The next day I left camp Colera, felt some signs that suggested to go back to sleep in the tent, and given also the low temperatures and strong winds, I used the day to rest.
On 15.02 (ninth day since I left Trieste and seventh since the start of the climb and approach to base camp) I left the tent at 5 am, without breakfast but with a liter of tea and a some chocolate in a lightweight backpack . The aim was to see if I could maintain a certain rhythm of climb I had fixed at 100m per hour. It took me half an hour to reach 6100m starting from the 6000m of the camp, good sign!
On i went. I managed to keep the 200m per hour average up to 6,400m . As i climbed to higher altitude, the path became steeper and more tiring, until, at 11.30 after 6:50 hours, I reached the summit at 6,959m preceded only by a russian party that had been on the mountain for many days and were more acclimatized. At the top I found fairly cold temperatures, around -20°C and the wind was increasing. At 12.00 I started the descent, in 3 hours and 50 minutes I was back at camp Colera.
Yesterday, I undid the tent, and left the camp skipping various camps along the normal route, including the base camp I chose to reach the road, with a descent of 3,000m, and in the evening thanks to a lift, i was in the city of Mendoza from where I'm writing.



Ho raggiunto il campo base il 10.02 a 4.180mm con un percorso di approccio e di salita piu lungo della via normale, comunque fatto in 2 giorni anzichè in 3.
L'11.02 ho trasportato parte del materiale al campo 1 della via dei polacchi e sono ritornato a dormire al campo base. Il giorno dopo avevo due scelte, salire con il resto del materiale al campo 1 e dormire li, oppure ad un campo superiore. Avevo la scelta di fermarmi ad un campo intermedio a 5.350m, invece ho optato di proseguire con il pieno carico di zaino di 20 kg al Campo Guanacos a 5.500m con un salto dal campo base di oltre 1.300m. Il giorno dopo, sentendomi ancora in forma ho deciso di salire direttamente all'ultimo campo a 6.000m chimato Colera, con la strategia di acclimatarmi a quella notevole quota.
Il tutto risultava piuttosto rischioso. Un malessere con chiari segni di mal di montagna avrebbe mandato in fumo l'intera spedizione. Cercavo di bere molto, circa 3-4 litri al giorno e mangiavo molto poco.
Il giorno seguente lasciato il Campo Colera ho sentito alcuni segnali che mi suggerivano di ritornare a riposare in tenda viste anche le basse temperature ed il forte vento. Ho usato così la giornata come recupero.
Il 15.02, (nono giorno da quando ho lasciato Trieste e settimo dall'inizio della salita di approccio al campo base)  ho lasciato la tenda alle 5, senza aver fatto colazione ma con un litro di the ed un po' di cioccolata nello zainetto leggero. Obiettivo era di capire se riuscivo a mantenere un certo ritmo di salita, mi ero fissato i 100 m all'ora. Raggiunti i 6.100 dai 6.000 del campo era passata appena mezz'ora, ottimo segnale !
Si continua. Sono riuscito a mantenere i 200 m all'ora fino ai 6.400. Via via che salivo di quota il percorso diventava più ripido e faticoso, alle 11.30, dopo 6.50 ore ho raggiunto la vetta a 6.959 preceduto solo da una cordata di russi da molti piu giorni in quota di me e quindi acclimatati. In cima ho trovato temperature piuttosto rigide attorno ai  -20 e vento in aumento. Alle 12.00 ho iniziato la discesa che in 3 ore e 50 minuti mi ha riportato al campo Colera.
Ieri, smontata la tenda ho lasciato il campo a 6.000 m e saltando vari campi della via normale, tra cui anche il campo base ho optato per raggiungere la strada con una discesa di oltre 3.000 m ed in serata con un trasporto, la citta' di Mendoza da cui vi sto scrivendo.

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