I
reached base camp on 10.02 at 4.180m following a path of approach
that is longer than the normal route, however, i did it in 2 days
instead of 3.
On
11 .02 I carried some of the gear to camp 1 of the Polish route and
returned to base camp to sleep. The next day I had two choices, go
with the rest of the equipment to camp 1 and sleep there, or reach
higher up. I had the choice to stop at an intermediate camp at
5.350m, instead I opted to continue with a full load of 20 kg to Camp
Guanacos at 5.500m with an altitude gain from base camp of over 1,300
m. The next day, still feeling fit I decided to go directly to the
last field at 6.000m, called Colera, with the strategy in mind to
acclimatize at this high altitude.
It
was pretty risky. Any discomfort with clear signs of altitude
sickness would send the whole expedition up in smoke. I tried to
drink a lot, about 3-4 liters a day and ate very little.
The
next day I left camp Colera, felt some signs that suggested to go
back to sleep in the tent, and given also the low temperatures and
strong winds, I used the day to rest.
On
15.02 (ninth day since I left Trieste and seventh since the start of
the climb and approach to base camp) I left the tent at 5 am, without
breakfast but with a liter of tea and a some chocolate in a
lightweight backpack . The aim was to see if I could maintain a
certain rhythm of climb I had fixed at 100m per hour. It took me half
an hour to reach 6100m starting from the 6000m of the camp, good
sign!
On
i went. I managed to keep the 200m per hour average up to 6,400m . As
i climbed to higher altitude, the path became steeper and more
tiring, until, at 11.30 after 6:50 hours, I reached the summit at
6,959m preceded only by a russian party that had been on the mountain
for many days and were more acclimatized. At the top I found fairly
cold temperatures, around -20°C and the wind was increasing. At
12.00 I started the descent, in 3 hours and 50 minutes I was back at
camp Colera.
Yesterday,
I undid the tent, and left the camp skipping various camps along the
normal route, including the base camp I chose to reach the road,
with a descent of 3,000m, and in the evening thanks to a lift, i was
in the city of Mendoza from where I'm writing.
Ho
raggiunto il campo base il 10.02 a 4.180mm con un percorso di
approccio e di salita piu lungo della via normale, comunque fatto in
2 giorni anzichè in 3.
L'11.02
ho trasportato parte del materiale al campo 1 della via dei polacchi
e sono ritornato a dormire al campo base. Il giorno dopo avevo due
scelte, salire con il resto del materiale al campo 1 e dormire li,
oppure ad un campo superiore. Avevo la scelta di fermarmi ad un campo
intermedio a 5.350m, invece ho optato di proseguire con il pieno
carico di zaino di 20 kg al Campo Guanacos a 5.500m con un salto dal
campo base di oltre 1.300m. Il giorno dopo, sentendomi ancora in
forma ho deciso di salire direttamente all'ultimo campo a 6.000m
chimato Colera, con la strategia di acclimatarmi a quella notevole
quota.
Il
tutto risultava piuttosto rischioso. Un malessere con chiari segni di
mal di montagna avrebbe mandato in fumo l'intera spedizione. Cercavo
di bere molto, circa 3-4 litri al giorno e mangiavo molto poco.
Il
giorno seguente lasciato il Campo Colera ho sentito alcuni segnali
che mi suggerivano di ritornare a riposare in tenda viste anche le
basse temperature ed il forte vento. Ho usato così la giornata come
recupero.
Il
15.02, (nono giorno da quando ho lasciato Trieste e settimo
dall'inizio della salita di approccio al campo base) ho
lasciato la tenda alle 5, senza aver fatto colazione ma con un litro
di the ed un po' di cioccolata nello zainetto leggero. Obiettivo era
di capire se riuscivo a mantenere un certo ritmo di salita, mi ero
fissato i 100 m all'ora. Raggiunti i 6.100 dai 6.000 del campo era
passata appena mezz'ora, ottimo segnale !
Si
continua. Sono riuscito a mantenere i 200 m all'ora fino ai 6.400.
Via via che salivo di quota il percorso diventava più ripido e
faticoso, alle 11.30, dopo 6.50 ore ho raggiunto la vetta a 6.959
preceduto solo da una cordata di russi da molti piu giorni in quota
di me e quindi acclimatati. In cima ho trovato temperature piuttosto
rigide attorno ai -20 e vento in aumento. Alle 12.00 ho
iniziato la discesa che in 3 ore e 50 minuti mi ha riportato al campo
Colera.
Ieri,
smontata la tenda ho lasciato il campo a 6.000 m e saltando vari
campi della via normale, tra cui anche il campo base ho optato per
raggiungere la strada con una discesa di oltre 3.000 m ed in serata
con un trasporto, la citta' di Mendoza da cui vi sto scrivendo.
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