By Stefan (Flickr: IMG_5572) via Wikimedia Commons |
English
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Thursday
18.10. - Destination Ama Dablam, 2 days to go!
Last
days have been super busy. It wasn't until last Friday, that we
managed to make the final decision about leaving for Nepal and
heading to the Ama Dablam.
And
that's when the buzz started - getting the flight tickets to
Kathmandu, organizing the work commitments so that we would be free
to leave, and, above all, trying to understand what gear and
equipment we were lacking and how to get 'em (and, last but not
least: telling the moms!)
Ama
Dablam. We got the idea to head for this particular mountain time
ago, on our last trip to Nepal in the Khumbu valley, where we saw
this stunning mountain standing out from the landscape during our
journey to Island Peak. Ama Dablam, 6.815m high, is claimed to be one
of the most beautiful mountains in the world. The "Matterhorn"
of the Himalayas, some say.
(Wikipedia:
Ama Dablam, "Mother's necklace": the long ridges on each
side like the arms of a mother (ama) protecting her child, and the
hanging glacier thought of as the dablam, the traditional
double-pendant containing pictures of the gods, worn by Sherpa
women.)
Climbing
Ama Dablam is quite technical, compared with its peers of the same
height - this is not what one starts with on his or her climbing
career. Experience is needed: the exposure is high, there is the long
rocky south-west ridge, sections of climbing up to sixth grade
(classic grading) for a drop of about 1.000 m. The last part is on
the icy slopes with an inclination of 60 degrees topped by a vertical
wall of ice ready to collapse suddenly into the valley. This will be
the part with the major objective risks where speed is crucial for
the safe success of the enterprise.
The
Ama Dablam climb has a success rate close to fifty percent, meaning
every second rope group won't make it up to the summit.
Along
with the seracs mentioned, our main concerns for the expedition to
succeed at the moment are:
-
Weather - this is something we just have to live with, no risks
taken. One has to be prepared to retreat down because of too risky
weather - the mountains remain. There will always be the next time..
-
Warmth – fingers&toes especially, also good mattresses&sleeping
bags are essential.
-
Acclimatization - going slowly. Enjoying the long moments for rest.
Taking a lot of good books with us.
Our
aim is to make the ascent mostly in "alpine style", so no
support is provided at high altitude. All the logistics will be
handled at the base camp at about 5.100 m.
Generally
expeditions set up a forward camp followed by three other camps. The
alpine style instead provides a fast climb to the summit from base
camp and down the same day.
Our
to do-list for next days: buying the gear we're lacking (Kathmandu is
good for purchasing i.e. down-jackets or some basic camping gear, but
for everything else it's better to go shopping in Europe), packing
and taking care of the normal practicalities (i.e. carrying dollars
instead of euros, getting photos for Nepal visa etc.), and -
hopefully - getting a bit of fresh air aka exercise on the mountains
in between. Well, let's see..
Versione
italiana
Giovedi
18.10. - Destinazione Ama Dablam, 2 giorni prima della partenza!
Gli
ultimi giorni siamo stati super impegnati. Non siamo riusciti a prendere la decisione finale di
partire per il Nepal e dirigersi verso l'Ama Dablam fino allo scorso venerdì.
Ed
è stato allora che è cominciato il lavoro - prenotando i biglietti
aerei per Kathmandu, organizzando gli impegni di lavoro in modo da
essere liberi, e, soprattutto, cercando di capire di quale
attrezzatura avevamo ancora bisogno e come trovarla (e , ultimo ma
non meno importante: parlare della partenza alle mamme)!
Ama
Dablam. L'idea di questa montagna in particolare ci è venuta tempo
fa, durante il nostro ultimo viaggio in Nepal, nella valle del
Khumbu, dove abbiamo visto questa splendida montagna emergere dal
paesaggio durante il nostro viaggio verso Island Peak. Ama Dablam,
6.815m di altezza, è considerata una delle montagne più belle del
mondo. Il "Cervino" dell'Himalaya secondo alcuni.
(Wikipedia:
Ama Dablam, "collana della mamma": le creste lungo ogni
lato come le braccia di una madre (AMA) a proteggere il suo bambino,
e il ghiacciaio pensile imaginato come un Dablam, il tradizionale
doppio ciondolo, contenente immagini degli dei , indossato
dalle donne Sherpa).
La
scalata dell' Ama Dablam è abbastanza tecnica, rispetto ad altri
monti della stessa altezza. Non è il genere di monte su cui qualcuno
comincerebbe la sua carriera alpinistica. E' necessaria esperienza:
l'arrampicata è esposta, c'è la lunga e rocciosa cresta sud-ovest,
tratti di arrampicata fino al sesto grado (gradazione classica)
per un dislivello di circa 1.000 m. L'ultima parte si svolge sui
pendii di ghiaccio con un'inclinazione di 60 gradi, sormontati da una
parete verticale di ghiaccio pronta a crollare improvvisamente nella
valle. Questa sarà la parte con la maggior quantità di rischi
oggettivi, dove la velocità sarà fondamentale per il successo
sicuro dell'impresa.
La
scalata dell'Ama Dablam ha una percentuale di successo vicina al
cinquanta per cento, il che significa che ogni due cordate una non
arriverà alla vetta.
Insieme
ai seracchi di cui si è parlato, le nostre principali preoccupazioni
riguardo al successo della spedizione, in questo momento, sono:
-
Previsioni meteo - questo è un fatto su cui non si ha alcun
controllo. Bisogna essere pronti a ritirarsi di fronte a condizioni
climatiche inclementi, le montagne restano. Ci sarà sempre una
prossima volta ..
-
Calore – in particolare per le dita delle mani dei piedi , anche
buoni materassini sacchi a pelo sono essenziali.
-
Acclimatamento – bisogna andare piano. Godersi i lunghi momenti di
riposo. Ci porteremo dietro un sacco di buoni libri.
Il
nostro obiettivo è quello di fare la salita per lo più in "stile
alpino", quindi nessun supporto sarà fornito in quota. Tutta la
logistica sarà gestita al campo base a circa 5,100 m.
Generalmente
le spedizioni allestiscono un campo avanzato seguito da tre altri
campi. Lo stile alpino prevede invece una salita veloce, dal campo base alla vetta e ritorno nello stesso giorno.
La
nostra lista dei compiti per i prossimi giorni: comprare
l'attrezzatura che ci manca (Kathmandu va bene per l'acquisto di giacche
in piuma o attrezzatura da campeggio di base, ma per tutto il resto è
meglio andare a fare shopping in Europa), imballare tutto e prendersi
cura dei normali aspetti pratici (cioè di portare dollari invece
di euro, portare le foto per il visto in Nepal, ecc), e - si spera
– godersi un po' di aria fresca sulle montagne nel frattempo.
Bene,
vedremo...
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