Friday, October 14, 2011

Ama Dablam... Almost ready!


By Stefan (Flickr: IMG_5572) via Wikimedia Commons


English version
Thursday 18.10. - Destination Ama Dablam, 2 days to go!

Last days have been super busy. It wasn't until last Friday, that we managed to make the final decision about leaving for Nepal and heading to the Ama Dablam.
And that's when the buzz started - getting the flight tickets to Kathmandu, organizing the work commitments so that we would be free to leave, and, above all, trying to understand what gear and equipment we were lacking and how to get 'em (and, last but not least: telling the moms!)

Ama Dablam. We got the idea to head for this particular mountain time ago, on our last trip to Nepal in the Khumbu valley, where we saw this stunning mountain standing out from the landscape during our journey to Island Peak. Ama Dablam, 6.815m high, is claimed to be one of the most beautiful mountains in the world. The "Matterhorn" of the Himalayas, some say.

(Wikipedia: Ama Dablam, "Mother's necklace": the long ridges on each side like the arms of a mother (ama) protecting her child, and the hanging glacier thought of as the dablam, the traditional double-pendant containing pictures of the gods, worn by Sherpa women.)

Climbing Ama Dablam is quite technical, compared with its peers of the same height - this is not what one starts with on his or her climbing career. Experience is needed: the exposure is high, there is the long rocky south-west ridge, sections of climbing up to sixth grade (classic grading) for a drop of about 1.000 m. The last part is on the icy slopes with an inclination of 60 degrees topped by a vertical wall of ice ready to collapse suddenly into the valley. This will be the part with the major objective risks where speed is crucial for the safe success of the enterprise.

The Ama Dablam climb has a success rate close to fifty percent, meaning every second rope group won't make it up to the summit.

Along with the seracs mentioned, our main concerns for the expedition to succeed at the moment are:
- Weather - this is something we just have to live with, no risks taken. One has to be prepared to retreat down because of too risky weather - the mountains remain. There will always be the next time..
- Warmth – fingers&toes especially, also good mattresses&sleeping bags are essential.
- Acclimatization - going slowly. Enjoying the long moments for rest. Taking a lot of good books with us.

Our aim is to make the ascent mostly in "alpine style", so no support is provided at high altitude. All the logistics will be handled at the base camp at about 5.100 m.
Generally expeditions set up a forward camp followed by three other camps. The alpine style instead provides a fast climb to the summit from base camp and down the same day.

Our to do-list for next days: buying the gear we're lacking (Kathmandu is good for purchasing i.e. down-jackets or some basic camping gear, but for everything else it's better to go shopping in Europe), packing and taking care of the normal practicalities (i.e. carrying dollars instead of euros, getting photos for Nepal visa etc.), and - hopefully - getting a bit of fresh air aka exercise on the mountains in between. Well, let's see..




Versione italiana
Giovedi 18.10. - Destinazione Ama Dablam, 2 giorni prima della partenza!

Gli ultimi giorni siamo stati super impegnati. Non siamo riusciti a prendere la decisione finale di partire per il Nepal e dirigersi verso l'Ama Dablam fino allo scorso venerdì.
Ed è stato allora che è cominciato il lavoro - prenotando i biglietti aerei per Kathmandu, organizzando gli impegni di lavoro in modo da essere liberi, e, soprattutto, cercando di capire di quale attrezzatura avevamo ancora bisogno e come trovarla (e , ultimo ma non meno importante: parlare della partenza alle mamme)!

Ama Dablam. L'idea di questa montagna in particolare ci è venuta tempo fa, durante il nostro ultimo viaggio in Nepal, nella valle del Khumbu, dove abbiamo visto questa splendida montagna emergere dal paesaggio durante il nostro viaggio verso Island Peak. Ama Dablam, 6.815m di altezza, è considerata una delle montagne più belle del mondo. Il "Cervino" dell'Himalaya secondo alcuni.

(Wikipedia: Ama Dablam, "collana della mamma": le creste lungo ogni lato come le braccia di una madre (AMA) a proteggere il suo bambino, e il ghiacciaio pensile imaginato come un Dablam, il tradizionale doppio ciondolo, contenente immagini degli dei , indossato dalle donne Sherpa).

La scalata dell' Ama Dablam è abbastanza tecnica, rispetto ad altri monti della stessa altezza. Non è il genere di monte su cui qualcuno comincerebbe la sua carriera alpinistica. E' necessaria esperienza: l'arrampicata è esposta, c'è la lunga e rocciosa cresta sud-ovest, tratti di arrampicata fino al sesto grado (gradazione classica) per un dislivello di circa 1.000 m. L'ultima parte si svolge sui pendii di ghiaccio con un'inclinazione di 60 gradi, sormontati da una parete verticale di ghiaccio pronta a crollare improvvisamente nella valle. Questa sarà la parte con la maggior quantità di rischi oggettivi, dove la velocità sarà fondamentale per il successo sicuro dell'impresa.

La scalata dell'Ama Dablam ha una percentuale di successo vicina al cinquanta per cento, il che significa che ogni due cordate una non arriverà alla vetta.

Insieme ai seracchi di cui si è parlato, le nostre principali preoccupazioni riguardo al successo della spedizione, in questo momento, sono:
- Previsioni meteo - questo è un fatto su cui non si ha alcun controllo. Bisogna essere pronti a ritirarsi di fronte a condizioni climatiche inclementi, le montagne restano. Ci sarà sempre una prossima volta ..
- Calore – in particolare per le dita delle mani dei piedi , anche buoni materassini sacchi a pelo sono essenziali.
- Acclimatamento – bisogna andare piano. Godersi i lunghi momenti di riposo. Ci porteremo dietro un sacco di buoni libri.

Il nostro obiettivo è quello di fare la salita per lo più in "stile alpino", quindi nessun supporto sarà fornito in quota. Tutta la logistica sarà gestita al campo base a circa 5,100 m.
Generalmente le spedizioni allestiscono un campo avanzato seguito da tre altri campi. Lo stile alpino prevede invece una salita veloce, dal campo base alla vetta e ritorno nello stesso giorno.

La nostra lista dei compiti per i prossimi giorni: comprare l'attrezzatura che ci manca (Kathmandu va bene per l'acquisto di giacche in piuma o attrezzatura da campeggio di base, ma per tutto il resto è meglio andare a fare shopping in Europa), imballare tutto e prendersi cura dei normali aspetti pratici (cioè di portare dollari invece di euro, portare le foto per il visto in Nepal, ecc), e - si spera – godersi un po' di aria fresca sulle montagne nel frattempo.
Bene, vedremo...

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